I dieci racconti di questa raccolta, episodi differenti per ambientazione e personaggi, sono attraversati da alcuni fili conduttori che li rendono un’unica Opera compatta. Sono due essenzialmente gli elementi che restano immutati per tutto lo scritto e che lo rendono quasi un romanzo a episodi: il protagonista, che narra le vicende in prima persona, e lo spirito conviviale che si crea intorno a una tavola imbandita con le pietanze giuste. L’Autore descrive le numerose occasioni che lo hanno condotto a improvvisarsi cuoco, mettendo in pratica tutto il suo amore per l’arte della cucina. Viene ribadita l’importanza degli ingredienti per la buona riuscita di un piatto: se gli ingredienti sono di buona qualità si può ricavare un autentico capolavoro culinario anche con poco. A tal proposito il racconto che dà il titolo all’Opera, “Solo seppie”, parla chiaro: quello che l’amico ed ex allievo Pepé credeva un magro bottino dell’ultima pesca, solo seppie appunto, si rivela in realtà un autentico tesoro, proprio per l’ottima qualità degli alimenti. Il bravo cuoco sa fare tanto con poche cose, semplici ma buone. Le esperienze in giro per l’Italia e per il mondo si susseguono incalzanti in questo libro, ma dovunque ci si trovi, basta la compagnia giusta e un piatto ben preparato per sentirsi a casa in ogni luogo.